giovedì 7 maggio 2009

Network e attualità: Fiat - Chrysler - Opel

qual è la vostra opinione sul progetto di alleanza Fiat - Chysler - Opel?

individuate degli aspetti positivi? ci sono secondo voi dei rischi? e quali potranno essere secondo voi gli scenari di sviluppo?
G.

10 commenti:

  1. Bene con Chrysler, ma con Opel non la vedo troppo…
    Fiat e Opel sono marchi troppo simili, si darebbero la zappa sui piedi…
    Per me in un gruppo auto (di grande serie), il numero ideale di marchi è 3, max 4:
    uno sportivo, uno elegante/lussuoso, uno “normale”, di compromesso tra spazio, consumi, qualità, prestazioni, e uno, al limite (di questi tempi non guasta) low cost.
    Il gruppo Fiat ha già praticamente tutto, con Alfa, Lancia (che anzi dovrebbe essere un po’ più sportivo, a mio modesto parere) e Fiat.
    Opel non vedo dove potrebbe trovare posto.

    Bisogna inoltre tenere in conto che Opel usa motori Diesel di origine FPT (Fiat Powertrain Technologies,gruppo operativo di circa 45 persone che si occupa di progettazione, sperimentazione, sviluppo e produzione di motori da competizione,kit prestazionali, motorizzazioni speciali, ect.) ad eccezione del 1.7l di origine Isuzu, che pero’, benche’ rinnovato, non e’ al top.
    In piu’ FIAT e Opel condividono gia’ le piattaforme: Corsa e GPunto, Signum e Croma. Il pianale 159/Brera/spider era un pianale che doveva essere condiviso all’interno della joint venture FIAT/GM.
    Quindi un’eventuale cooperazione e’ molto semplice, malgrado Opel sia, come prodotto, molto sovrapposta a FIAT e Lancia. Come mercato, invece, Opel ha molta piu’ penetrazione in Germania ed in nord Europa in generale.
    In piu’ la scomparsa di Opel, visti i numeri che ha in Europa, sarebbe un guaio per FPT.

    Quindi in conclusione direi che FIAT farebbe meglio a puntare maggiormente su Chrysler: non v’è sovrapposizione di prodotti, FIAT può contrattare da un punto di forza e potranno esserci vicendevoli scambi profiqui (concessionarie negli USA per FIAT, pianali e motori per le ammiraglie, pianali motori e cambi per le medie e piccole).

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  3. Un vantaggio per la Fiat con l'accordo con Chrysler di sicuro è quello di non dover organizzare una rete di vendita negli Usa,in quanto impiantare una catena di concessionari richiede tempi lunghissimi e costi elevati, infatti, in linea di massima le integrazioni industriali portano quanto meno un abbassamento di costi e, se una consistente parte degli americani si "convertirà" alle utilitarie, la FIAT ne dovrebbe ottenere vantaggi, infatti, Fiat non è mai riuscita ad entrare sul mercato americano e questo "matrimonio" è, secondo me, una porta aperta sugli Usa, ed inoltre fiat finanziariamente non ha subito uscite monetarie, infatti ha solo messo a disposizione la tecnologia e know how dei motori a basso inquinamento ...
    però sempre per quanto riguarda la chrysler, c'è da dire che si tratta di un matrimonio, tra "disperati", Fiat ha conti in perdita e Chrysler è sull'orlo del fallimento, ma sicuramente il problema principale da porsi è dove sarà concentrata la produzione, visto che si parla di chiudere molto probabilmene almeno 2 stabilimenti in Italia.
    per quanto riguarda invece l'accordo con opel, credo che comunque possano esserci molti vantaggi in quanto Marchionne sostiene da tempo che nel mercato futuro resisteranno solo pochissimi grandi marchi in grado, ciascuno, di produrre dai 6 milioni di autoveicoli in sù. Ecco spiegata la maxi alleanza Fiat-Chrysler-Opel.
    comunque in conclusione spero che questa alleanza, per quanto io provi ad essere fiduciosa, non porti delusioni tali da incrementare ancora di più la crisi che il mondo sta affrontando e soprattutto che non si arrivi ad ulteriori licenziamenti, con la chiusura degli stabilimenti in Italia

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  4. Sono contrario per un semplice motivo, da dove li prende i soldi la fiat?

    La stessa domanda se l'è posta la comunità europea.

    A mio avviso la fiat come l'alitalia è un peso per questo paese, una compagnia privata che in caso di problemi economici si rivolge allo stato.

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  5. un anno fa la Fiat sembrava la casa automobilistica più in crisi tra tutte, si guardava con scetticismo alle vetture italiane, pensando che noi italiani come al solito facciamo le cose peggio degli altri. Guardavamo l'America come il grande colosso inscalfibile, il gigante da seguire e da cui prendere spunto.

    La crisi è servita a mostrare la vera forza delle imprese. E con il passare dei mesi sono sempre più convinto che la Fiat, contrariamente alle critiche, sia una delle case automobilistiche più forti. Questa crisi lo ha dimostrato.
    Credo che questo accordo sia fondamentale per la Fiat, per il Paese, per l'Italia nel Mondo e per il Governo. La Nostra Fiat sta facendo vedere al mondo come l'Italia sa fronteggiare una crisi, e anche come sfruttarla.
    Sicuramente c'è ambizione, e ad un progetto ambizioso sono correlati numerosi rischi.
    Non sto ad elencare i rischi o i vantaggi, dico soltanto che dove si intravede una luce, lì bisogna andare. Stimo Marchionne per il coraggio e la determinazione che sta dimostrando, con l'unica paura che un eventuale aumento di potere possa divenire accecante.
    Siamo fiduciosi e seguiamo gli sviluppi.
    un saluto, Alfonso

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  6. tutti i vostri commenti sono molto interessanti.
    secondo me ci sono diversi punti da mettere in evidenza. e concordo con voi in primo luogo sul fatto che non è detto che le operazioni di fusione debbano essere di successo.
    In secondo luogo, secondo me, è legittimo preoccuparsi degli effetti che tali operazioni, pur opportune se di convenienza generale nel medio periodo, possano produrre in Italia.
    avete suggerimenti o indicazioni di altre operazioni di fusione delle quali ritenete opportuno parlare?
    G.

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  7. credo che un'altra fusione possa essere quella tra Porsche e Volkswagen di circa un anno fa. Dove Porsche acquistò un altro 20% della casa di Wolfsburg, portando così la sua partecipazione al 50%.

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  8. trovo assurdo che i soldi per fare operazioni così ingenti si trovino senza problemi e che invece scompaiano all'improvviso quando parliamo di pomigliano...

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  9. sicuramente il tema degli stabilimenti italiani è molto caldo, anche perchè richiama il tema degli incentivi concessi dal governo italiano, in più di un'occasione a sostegno dell'industria automobilistica italiana.
    G.

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  10. la scelta della fusione è stata voluta fortemente da Marchionne poichè egli stesso dichiarò che le uniche case automobilistiche che usciranno dalla crisi saranno quelle che hanno una determinata capacità produttiva, che fiat da sola non aveva...
    E poi fiat da sola non aveva le competenze per conquistare il grande mercato americano.
    Per quanto riguarda, invece, il problema degli stabilimenti italiani è anche un pò colpa del governo che dà aiuti a fiat senza porre dei vincoli come ha fatto invece Sarkozy in Francia, il quale ha imposto a citroen il mantenimento degli stabilimenti in Francia per i prossimi 5 anni e l'utilizzo di componentistica francese.
    Proprio stamane Fiat ha stretto un accordo con una casa russa per le produzione di 500000 autovetture. A.T

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