mercoledì 10 febbraio 2010

Il concetto di organizzazione migliore

oggi abbiamo discusso in aula del tema delle organizzazioni migliori.
se voi foste costretti a scegliere, quale dei modelli giudichereste preferibile?
avete esempi da condividere?

ps. se ritenete opportuno proporre argomenti di dibattito, potete inviarmi una email o chiederlo in aula. Lo farò sicuramente

16 commenti:

  1. Personalmente mi ha colpito l'organizzazione economicamente più conveniente, credo che la scelta tra "make or buy" rappresenti una bella sfida! Anche se probabilmente nella vita di tutti i giorni opterei per un'organizzazione legittimata dal contesto sociale... mi sembra di aver capito che rappresenta un'alternativa più flessibile.

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  2. Ok. trovo giuste entrambe le considerazioni. Avete possibili esempi di imprese che secondo voi sono più facilmente riconducibili ad un modello piuttosto che ad un altro?
    G.

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  3. Mi viene in mente Benetton per la flessibilità, visto che il suo campo spazia dall'autostrada all'abbigliamento, ma in termini di risultati, o meglio di soddisfazione del cliente, non credo che abbia raggiunto buoni risultati (mi riferisco alle autostrade)

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  4. Il prof. Mercurio (io sono E-O, ma trovo interessante l'approccio del blog!) ha citato la FIAT per quanto riguarda l'organizzazione legittimata dal contesto sociale... e quindi sulla stessa linea potrei aggiungere l'Alitalia.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. ho pensato ad un esempio nel mondo motociclistico per quanto riguarda i differenti modelli di organizzazione. la Ducati offre al mercato motoveicoli ad alte prestazioni e di altissima qualità che, nonotante i prezzi elitari, sono ampiamente legittimati dal contesto sociale in cui opera. Strategia opposta per le concorrenti giapponesi come la Yamaha che offre al pubblico dei modelli di qualità certamene inferiore ma di prestazioni altamente competitive a prezzi molto più vantaggiosi, optando dunque per una organizzazione economicamente più conveniente sostenuta da adeguate politiche di outsourcing.

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  7. x rispondere ad Anna. sicuramente il caso di Benetton è molto interessante. e credo anche che tu non sia l'unica a nutrire perplessità sulla qualità del servizio offerto sulle autostrade.

    x rispondere a Francesco. L'esempio Fiat è molto interessante. Provo a rilanciare. come cambia il tuo giudizio (se cambia) in termini di legittimazione sociale alla luce dei recenti problemi connessi alla dismissione di alcuni stabilimenti, agli incentivi....

    x rispondere a Carlo. Vi sono indubbiamente riflessi e collegamenti con la valutazione strategica. Entrambi gli esemi che riporti sono interessanti. Il caso delle imprese giapponesi lo è particolarmente alla luce di alcuni elementi peculiari che, se mi ricordi, possiamo riprendere in aula.

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  8. In risposta alle domande:

    Personalmente penso che "l'organizzazione migliore" non esista, ma che esista "un'organizzazione adeguata". Adeguata al periodo storico e alle mode economiche presenti. Secondo me un'organizzazione efficiente deve sapersi adeguare alle mode economiche e soprattutto al mercato, l'outsourcing ad esempio non esisteva in passato, mentre ora va di moda l'impresa virtuale che arriva ad affidare persino il suo core business all'esterno. Oggi in aula ha citato l'esempio di Ford, ebbene Ford a suo tempo ha avuto così tanto successo perchè ha dato al mercato quello che non avevano dato gli altri, ha dato un'auto (T-Nero) che si produceva in tempi brevi e tramite lo sfruttamento delle economie di scala poteva esser venduta a prezzi bassissimi, per cui la catena di montaggio e la produzione di massa erano un binomio infallibile. Ricordiamo che nell'800 la teoria economica prevalente era la legge di Say (l'offerta crea la propria domanda) per cui bastava produrre e si era sicuri di vendere. Un’organizzazione secondo me non può non essere influenzata dalla teoria economica dominante dell’epoca. A supporto di ciò possiamo ricordare che il fordismo è stato superato dal toyotismo così come è stata superata la legge di Say. Oggi giorno, infatti, non si può sognare di organizzare mezzi e risorse come fece Ford dedicandosi ,insomma, alla sola produzione. Prima a capo dell'impresa vi era un ingegnere che dirigeva la produzione, ora si ammette l'esistenza di un problema di domanda aggregata per cui va posto a capo dell'impresa un economista che valuta la domanda, ed ecco che nasce l'impresa su commessa. La direzione dell'impresa quindi ora non predisporrà più mezzi e risorse atti alla sola produzione, ma si preoccuperà di trovare effettivamente clienti che comprino i suoi prodotti, di garantirsi una quota di mercato, al fine di non correre rischi d’invenduto.

    Per quanto riguarda l’esempio a me piace molto la Apple. Poco fa ho letto un libro intitolato “Nella testa di Steve Jobs” che spiega tutte le strategie e le filosofie che adotta. Per fare un collegamento alla lezione di oggi, senza allargare troppo il commento, possiamo ricordare che la Apple retribuisce il personale con stock options in modo da rendere tutti interessati al bene dell’azienda. In questo modo vi è una convergenza degli interessi individuali in un unico interesse comune (il capital gain), ora il gap tra obiettivi individuali e obiettivi dell’organizzazione (menzionato oggi) si riduce, per esser interessati al capital gain i detentori di stock options si impegneranno affinchè l’impresa vada bene, in modo da garantirsi un extraprofitto non indifferente.

    Spero di non essermi dilungato troppo e di non esser uscito fuori discorso, tutto quello che ho scritto ovviamente è di mia opinione e non ho la presunzione di affermare che sia giusto

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  9. Il commento di gaetano tufolo mi sembra appropriato (non esageriamo però nell'immaginare imprese virtuali).
    Non conosco il libro su Jobs ma sicuramente Apple mi sembra pertinente.
    la parte più stimolante dell'intervento di tufolo mi sembra collegata al discorso delle mode.
    se mi dai una mano a ricordare in aula, proviamo a ragionarci.
    molto bene.
    g.

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  10. penso che l esempio di apple sia ottimo perche si riconduce al cosidetto concetto dei conflitti interni all organizzazione,infatti le stok option sono proprio lo stumento che permette di risolvere le controversie tra datore di lavoro e lavoratore dando a tutti e due il massimo risultato ottenibile in termini di efficienza e profitto.

    per i precedenti concetti di legittimazione del contesto sociale e di mode,ritengo che basti guardare una qualsiasi pubblicita per accorgersi subito che il fattore leggittimante,di moda della nostra epoca sia la "Sostenibilita ambientale" perche in questa direzione si indirizza il pensiero dei consumatori,propensi ad acquistare anche ad un prezzo maggiore qualora il prodotto sia sostenibile,e il contesto in in cui si muovono le aziende ridefinendo le proprie vision.ES:ENI,toyota,fiat,enel e altri interi settori.

    per quanto riguarda il concetto di organizzazione migliore penso sia fondamentale il livello di informazione raggiunto nella nostra epoca che come in quella di ford aveva prodotto minor costo della produzione e minor tempo di produzione,oggi si assite allo stesso fenomono ma con una variabile diversa L Informazione per questo penso che le imprese devo mantenere solo il cosiddetto core business,che ad oggi puo essere anche il solo marchio,appiattendo il piu possibile la forma organizzativa per il miglior circolare delle informazine,in modo da renderla un organizzazione che apprende dal ambiente esterno e sa elaborare le migliori risposte possibili ,per creare nuove idee e quel sistema dei valori molto importante.ES:case di moda le cosidette "grffe"

    Anonimo Veneziano
    (spero,anzimi scuso in anticipo per essermi dilungato un po troppo)

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  11. "Vi è una convergenza degli interessi individuali in un unico interesse comune" Trovo molto interessante quest'intervento di Gaetano Tufolo, strettamente collegato al discorso della lezione di ieri. Quando gli obiettivi cominciano a divergere, si crea una situazione di conflitto e poichè non tutti gli obiettivi possono essere soddisfatti siamo costretti a stabilire delle priorità... ed è proprio questo che secondo me incentiva i membri del'organizzazione a rendere sempre di più, uno spirito di competenza, di concorrenza che spinge ai membri di essere ancor più motivati. creare dei gruppi in contrapposizione ad altri gruppi, una soluzione di coalizione! Mi ha colpito molto l'esempio posto in aula della campagnola Fiat, in particolare mi riferisco al questo periodo: "Monferino
    confessa che a lui dava un po’ fastidio il fatto che per la sfilata del 2 giugno a Roma fossero due
    Defender della Land Rover ad aprire un corteo peraltro affollato da mezzi dell’Iveco, gran
    fornitore dell’esercito italiano, di quello spagnolo e di altri europei" Ecco, anche la fiat sollecitata dal mercato, da uno spirito di concorrenza, di competenza, si allea con gli spagnoli della Santana Motors dando vita alla nuova campagnola (Massif in europa) Per quanto riguarda l'esempio di organizzazione migliore anch'io quoto per FIAT legata al contesto sociale. È necessario continuare sulla strada dell’innovazione anche se da sola questa non è sufficiente a garantire constanza e sicurezza di un'organizzazione migliore.

    Ps: spero di non essermi dilungato troppo, ma il fascino e l'interesse di questi discorsi mi investono completamente.

    Vincenzo Vitagliano

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  12. Sulla base dell’idea che tutte le organizzazioni sono diverse mi risulta difficile pensare ad un organizzazione migliore poiché potrebbe cambiare da organizzazione ad organizzazione in quanto perseguono obiettivi diversi.
    Se proprio devo scegliere opterei per l’organizzazione legittimata dal contesto sociale. Come esempio tralasciando quelli già mensionati dai colleghi mi viene in mente il borgo Solomeo dove Cucinelli ha incentrato la sua produzione lì, creando anche delle abitazioni per i propri dipendenti e sviluppando il territorio attraverso la creazione di eventi che richiamano l’attenzione sul piccolo borgo ormai dimenticato. Non so se l’esempio è calzante. A.T

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  13. comincio con il ripondere ad alex e con il dire che il suo esempio è assolutamente calzante; anzi mi sembra del tutto appropriato e pertinente. Potrebbe essere utile riprenderlo in aula.


    per rispondere a Vincenzo, il significato della "competizione interna" alle organizzazione è molto rilevante. vi sono ad ogni modo numerosi contesti e circostanze nelle quali è necessario prediligere e privilegiare un'esigenza di cooperazione anche tra gruppi e anime diverse.

    dell'inervento di Anonimo Veneziano mi ha colpito il riferimento al tema delle stock option. Su questo sarebbe molto interessant aprire una piccola discussione. quale è soecondo voi l'utilità e il vantaggio (oppure i limiti e gli svantaggi) delle stock options?
    g.

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  14. Le stock options presentano dei vantaggi dal punto di vista produttivo e degli svantaggi sotto il profilo fiscale...
    Azioni e opzioni vengono distribuite ai dipendenti come incentivo ad aumentare la loro produttività, aziende come Tiscali hanno provveduto a distribuire, ad un prezzo simbolico, azioni della società a tutti tipi di dipendeti! A partire dai giardinieri per finire ai top manager. Altre invece come Fastweb, hanno offerto di sottoscrivere azioni ad un prezzo di favore a un numero più limitato di dipendenti, sulla base non tanto del ruolo formale quanto delle competenze effettivamente portate. Un atteggiamento (secondo me) più giusto quello della Fastweb ma molto più favorevole quello della Tiscali che investe ed incentiva tutti i suoi dipendenti assicurando un'aumento di produttività in tutti i suoi settori.
    C'è però un notevole svantaggio che inibisce se non totalmente ma parzialmente questo tipo di remunerazione (molto comodo ed efficiente): LA NORMATIVA FISCALE. Come sappiamo le scelte gestionali devono essere pianificate anche in funzione della variabile fiscale. In particolare le stock options sono state sempre al centro di discussione e di continue variazioni. Fino al giugno del 2008 il plusvalore lucrato dal dipendente o dall'amministratore non doveva essere inserito nella dichiarazione dei redditi con il sistema della tassazione ordinaria e progressiva per scaglioni, ma era assoggettato ad un'imposta sostitutiva del 12,50%(anche se era subordinato da numerevoli condizioni).
    Successivamente all'emanazione di un decreto il plusvalore realizzato dal dipendente o dall'amministratore grazie alle stock option costituisce un reddito assoggettato in busta paga a tassazione ordinaria, progressiva e per scaglioni, e non più all'imposta sostitutiva del 12,50%!!!! Una bella batosta per i beneficiari delle stock options che (come tutti i contribuenti) non scappano sotto gli occhi vigili ed infallibili del FISCO :)

    Vincenzo Vitagliano

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  15. penso che le stock option come forma di retribuzine mista(formate da una parte fissa e una parte variabile in base ai risultati aziendali)siano la migliore strada per l intregrazione degli obbiettivi aziendali e individuali,contribuendo a creare uno spirito di gruppo che innalza l imprenditorialita dei singoli individui e del gruppo(perche concesse nella maggior parte dei casi a gruppi).Sul formarsi di uno spirito di gruppo e forti motivazioni a produrre incide la struttura organizzativa (come gia detto) che nei casi di maggiore accorciamento(snelle) contribuisce alla formazione di gruppi di lavoro in stretto contatto e alla partecipazione al processo decisionale,infatti le S.O. penso che siano piu una forma di retribuzione basata sul lungo periodo mentre nel breve ci sia bisogno piu che di incentivi economici a gratifiche,riconoscimenti(ES: partecipazione al processo decisionale C.D.A.)

    I limiti possono essere quelli di valutare il il risultato aziendale nell lungo periodo e alla sua determinazione dati l aggiungersi dei cosiddetti intangibles nella formazione del reddito,le forme di direzione assunte(gerarchica/partecipativa) o il contrasto di interessi che si puo venire a crearsi una volta che un dirigente o chi che sia detiene una parte consistente di azioni a allora vi puo essere un conflitto di interesse tra gli obiettivi aziendali e personali(speculativi).

    A.V.
    (spero di averci preso in almeno qualche caso)

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  16. sulle stock options. mi interessa di più ragionare sui riflessi organizzativi che non sulle implicazioni fiscali. Ma trovo i commenti di Vincenzo Vitagliano sicuramente interessanti.
    Leggendo i due ultimi commenti, mi sembra che il passaggio sul quale soffermarsi con maggiore attenzione riguardi gli effetti che derivano dall'introduzione di s.o. sui comportamenti individuali (allineamento obiettivi individuali - obiettivi organizzativi).

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