lunedì 1 marzo 2010

la leadership nei gruppi

abbiamo oggi cominciato a discutere delle caratteristiche dei gruppi e introdotto il tema della leadership.
mi interessa sapere la vostra opinione: chi è un buon leader? quali caratteristiche deve avere?
riusciamo a "insegnare" ad essere leader?
sono solo alcuni spunti; qualunque altro suggerimento è molto ben accetto
g.

20 commenti:

  1. Come ho gia fatto per il dibattito sulla motivazione vi lascio un video che per me enuncia molte delle caratteristiche che un leader deve avere...

    http://www.youtube.com/watch?v=M5pBtrUZxEI

    mi trattengo nel commentare per farlo in secondo momento..

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  2. credo che partendo dal video suggerito dal vostro collega il tema più interessante, forse troppo..., sia collegato alle funzioni della formazione avanzata (ad esempio l'università).
    quali credete che debbano essere i compiti dell'università e della formazione manageriale in particolare? (vediamo come portiamo avanti questa discussione....)
    g.

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  3. io credo che chi si occupa della formazione avanzata e in particolare di quella manageriale non debba limitarsi solo a fornire nozioni agli studenti.Credo invece che ci sia bisogno di stimolare gli studenti rendendo la formazione dinamica.Abbiamo bisogno di sentirci coinvolti nella lezione,di esserne parte attiva.Oltre a ciò credo anche che vada piu sviluppato il sistema di meritocrazia all'interno dell'università, premiando chi si impegna.Inoltre sarebbe molto stimolante un confronto continuo con il mondo del lavoro permettendo agli studenti di alternare periodi di studio a periodi di esperienza diretta all'interno delle aziende.Purtroppo questo spesso si verifica solo in università private e non so se qualcuno è d'accordo con me, ma io sento sempre più un clima di "minaccia" per chi non frequenta questo tipo di università,che almeno da quanto si sente dire pare formi soggetti più richiesti anche a livello internazionale.Io credo fermamente che i risultati che si possono raggiungere attraverso una formazione universitaria dipendano dalla persona e dalla sua determinazione e competenza, ma ho voluto tirar fuori quest'argomento, forse sforando rispetto alla domanda che lei ha posto professore,perchè confrontandomi con i miei colleghi e i miei amici quando si parla di università spesso si parla di ciò, ovvero della differenza di valutazione che viene fatta in base al tipo di università che si frequenta e soprattutto dei "limiti" dell'università pubblica.E se quindi si parla di università mi sembra giusto dar voce a quello che è il clima diffuso tra gli studenti.Spesso si parla inoltre di differenza di valutazione all'interno di una stessa università nel senso di differenza fra cattedre (spesso si sente dire con quel prof l'esame è più facile e cose del genere).Io credo che il compito principale dell'università sia quello di formare in maniera essenziale le nuove generazioni di lavoratori ma la formazione a mio avviso deve consistere nel dare le stesse opportunità a tutti.Sta poi alla persona saperle cogliere.Inoltre a mio avviso l'università di oggi dovrebbe dare un maggior spazio alla ricerca ma questo è fortemente influenzato dalle scelte politiche dello stato.
    viviana

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  4. Beh dunque...secondo me essere un leader deve essere qualcosa di estremamente complesso.Di certo non esiste un "manuale" del leader:parte di questo ruolo può essere insegnato,certo,ma ci deve essere quel "quid" in più soggettivo che fa la differenza,che non si impara nelle scuole ma nella vita pratica...e probabilmente buona parte di questo quid fa parte anche della personalità dell'individuo.Proverò a spiegarmi meglio:si può definire per grandi linee quale sia il ruolo del leader,quali siano le sue funzioni,come quelle di coordinare il lavoro all'interno di un gruppo,o proporre nuove idee;tutto ciò però non basta,vi devono essere attitudini personali.A mio avviso vi dovrebbero essere varie caratteristiche:innanzitutto,propensione al dialogo.Al giorno d'oggi è una qualità così rara saper ascoltare gli altri...si tende sempre a mettere davanti a tutto il proprio pensiero,e questo è un errore che il leader non può permettersi:così facendo perderebbe la preziosissima risorsa del gruppo,ossia l'apporto delle competenze diverse di tutti i membri.Non vi deve essere però nemmeno il problema opposto:il leader deve comunque saper far valere la propria autorità,non facendosi mai prevalicare.Come abbiamo detto in aula,cosa fondamentale è chiarire bene i ruoli di ciascuno:questo non perchè il leader sia "migliore" di altri,ma semplicemente perchè il gruppo necessita di una figura che coordini tutte le attività,e tale è il leader,questo deve essere ben chiaro.Inoltre vi deve essere la giusta dose di "spregiudicatezza" e "prudenza":il leader deve avere grandi capacità analitiche per studiare ogni caso nei suoi aspetti caratteristici,e decidere di volta in volta qual è la decisione giusta da prendere.Ovviamente poi,deve essere carismatico,ma questo l'abbiamo visto un po' tutti già nei video proposti.Probabilmente però,deve riuscire a trasmettere un vero contenuto con ciò che sta affermando:i bei discorsi,ad un certo punto,stancano chi li ascolta,e perdono di credibilità se non sono affiancati da un comportamento concreto coerente con quanto detto;basti pensare alla Ferilli nel video proposto in aula.Per quanto riguarda il ruolo dell'università e dei corsi di formazione,senz'altro fondamentale è l'attività pratica,ossia l'organizzazione in gruppi,magari assegnando di volta in volta ai singoli membri del gruppo il ruolo di leader per un caso...credo che con esperimenti concreti si aiuti molto a tirar fuori l'indole di ognuno di noi,e si formi anche maggiore esperienza per chi partecipa.Infine,ma ciò costituisce non solo un aiuto per la formazione di un leader,forse si dovrebbe evitare,all'interno dell'università,di impartire insegnamenti puramente mnemonici (e mi riferisco in generale a tutte le materie):bisognerebbe piuttosto stimolare lo studente,farlo ragionare su ciò che sta apprendendo.Solo così si aiuta a sviluppare senso critico,capacità di ragionamento e perchè no,anche creatività.
    Roberta Ternelli

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  5. Le caratteristiche personali e le innate capacità sono senza dubbio utili per ricoprire il ruolo di leader.
    Io credo però che la leadership, in quanto capacità di influenzare il comportamento di altri individui, ha anche una forte componente RELAZIONALE. Riuscite ad immaginare un leader senza la presenza di un gruppo di persone da coordinare?
    Cosa ne pensate?
    Maria Laura

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  6. il tema degli obiettivi della formazione universitaria rispetto alla "creazione" di requisiti di leadership è molto attuale.
    pensate che negli USA il sistema accademico top oggi è in fase di fermento, perhccè secondo alcuni autorevoli autori ha privilegiato negli ultimi anni una prospettiva di breve periodo piuttosto che una di medio-lungo; perhcè ha puntato a formare persone in grado di essere subito recepite dal mercato del lavoro ma poco in grado di incidere e di resistere nel medio periodo; perhcè si è fatta fortemente condizionare dalle classifiche che i giornali stilano (le prime 100, le seconde 100 e così via...). se volete ne possiamo discutere ulteriormente. Le considerazioni di viviana sono molto interessanti.
    Anche >Roberta ternelli mi sembra esponga delle idee interessanti sia sui requisiti della leadership sia sulle prerogative/funzioni della formaizone universitaria.
    discutiamone ancora, è molto interessante
    g.

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  7. secondo me la caratteristica principale di un leader è il CARISMA!è infatti compito del leader non solo farsi apprezzare e seguire da un gruppo, ma anche e soprattutto tirare fuori da qst gruppo le prestazioni migliori. ad esempioun buon leader sa riconoscere le attititudini e le capacità del singolo e lo sprona a puntare prp su qll capacità per dare il meglio di se. deve essere carismatica in oltre la sua "politica" motivazionale, poichè avendo a che fare con un gruppo di diversi individui si può trovare di fronte ad elementi più "pigri" oppure può avere la colpa di non aver fornito al gruppo le motivazioni necessarie a fare bene.
    per quanto riguarda la formazione del leader ritengo che come diceva qualcuno prima sono indispensabili delle doti personali, ma l'imparare a leggere le situazioni (storiche se ad esempio parliamo di un leader politico, o le parite, visto che spesso abbiamo usato come termine di confronto lo sport) è frutto di un'accurata formazione; così come secondo me ci sono una serie di parametri da tenere in considerazione nel momento in cui si fanno delle scelte e non sempre questi parametri si possono apprendere dall'esperienza personale, per questo ritengo che un'adeguata formazione "scolastica" del leader sia indispensabile! un esempio può essere un venditore: la maggior parte delle persone riuscirebbe a vendere un prodotto, ma se si fanno adeguati studi il compito sarà molto più semplice perchè magari impariamo ad assumere un attegiamento giusto per accattivarci l'acquirente.
    sono pienamente daccordo con i miei colleghi sulla questioni delle lezioni universitarie. infatti il problema che maggiormente risconto, anche confrontandomi con altri studenti, è il non aver present il fine di determinati studi; ovvero studiamo una materia senza sapere a cosa ci serva effettivamente ma solo per imparare mnemomicamente determinati concetti per aver un bel voto all'esame. qst ci porta ad essere in qualche modo estranei a quello che studiamo e lo vediamo come un'avversità, invece che un qualcosa di utile e necessario al nostro futuro!

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  8. x riallacciarmi al discorso del carisma fatto prima:

    http://www.youtube.com/watch?v=EalYHTDuyho&feature=related

    in questo video si vede proprio il momento in cui il professore (leader) "conquista" i ragazzi, e non con il classico discorso autoritario ed impostato, ma non per questo poco carismatico.. anzi io trovo anche le battute e l'aria spiritosa che assume qualche volta molto accattivanti.

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  9. Il buon leader lo vedo come una persona che mette i problemi della gente allo stesso livello di quelli dell'azienda.Che è in stretto contatto con gli operai per capirne i comportamenti,per conoscerli,deve essere molto carismatico e deve essere votato dal gruppo.Deve riuscire a capire il problema e apportare modifiche tempestive e per questo deve avere molte conoscenze.Una persona cosi la stanno ad ascoltare anche i sordi.Propongo questo video,un discorso breve che uno dei piu grandi "leader" ha pronunciato.

    http://www.youtube.com/watch?v=pLUoGwpK1Dw

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  10. Bellissimo il video di Pacifico, anche io avevo pensato all'attimo fuggente per riallacciarmi al discorso della leadership.
    Posto il seguente video del medesimo film :

    http://www.youtube.com/watch?v=pBoAYj2OPqU&feature=related

    Questo è il video dove palesemente viene incarnata la figura di LEADER. Un vero LEADER non è chi ottiene rispetto dalle persone intorno a se solo per il ruolo che ricopre. La Paura è la superiorità (in termini di ruoli) non devono essere i punti su cui fare leva. Un vero leader è colui che riesce ad ottenere rispetto nell'ambiente in cui opera non facendo fede alla sua supremazia. In questo video i ragazzi, da sempre abituati ad un sistema rigido, RISCHIANO pur di mostrare rispetto e ammirazione verso una persona che oramai non ha piu' lo "scettro del potere". Il professore in aula, di cui non ricordo il nome ora, perde totalmente il CONTROLLO su di essi poichè la sua leadership era basata prevalentemente sul concetto di rispetto DOVUTO al ruolo che ricopre. Perso quello, perde la gestione della classe. Questo confronto , a mio avviso, pone in essere due tipologie di leader: il leader "scelto", ossia colui che si sceglie di seguire, il leader "forzato", ossia quello a cui per forze maggiori siamo tenuti a dare conto.
    Sostanzialmente il ruolo di potere e' lo stesso, ma il MODO in cui viene esercitata la carica è totalmente diverso. Il leader che però saprà sempre di avere un influenza su quel gruppo è colui che non FORZA il gruppo ma lo TRASCINA il che è diverso.

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  11. Mi piacerebbe collegare il discorso ad un personaggio che mi ha particolarmente interessato: Andrew Carnegie.

    Andrew Carnegie era un poveretto scozzese che trasferitosi in America riuscì a diventare il secondo uomo più ricco della storia semplicemente riuscendo a trattare con la gente, insomma, riuscendo ad essere un LEADER. Egli stesso, infatti, ammetteva di non aver alcuna competenza specifica, ma riusciva a circondarsi di persone eccellenti, le motivava e le valorizzava. Ed è proprio grazie al coordinamento di queste che ha raggiunto il successo.

    Il concetto della leadership è ,comunque, menzionato varie volte nei libri dello scrittore statunitense Dale Carnegie, che si rifà proprio ad Andrew nei suoi esempi.

    Nel libro "How to win friends and influence people" (come trattare gli altri e farseli amici) lo scrittore esamina alcune caratteristiche essenziali di un leader, quest'ultimo:

    - inizia sempre con l'apprezzamento prima di criticare
    - usa critiche indirette
    - parla dei suoi errori prima di evidenziare quelli altrui
    - fà domande invece di impartire ordini diretti
    - loda ogni più piccolo progresso
    - usa l'incoraggiamento

    ma soprattutto:
    - cerca di far sentire ognuno IMPORTANTE

    proprio quest'ultimo concetto, ripetuto più e più volte nei vari libri che ha scritto, mi sta particolarmente a cuore. Far sentire importante una persona non solo la motiva al massimo ma la porta persino a migliorare con naturalezza.

    Ognuno di noi, infatti, fin dalla nascita ha il terrore delle critiche ed è alla ricerca perpetua di apprezzamento. Secondo me, un leader che riesce a far leva su questo sentimento puramente umano può realmente creare un gruppo affiatato ed efficiente, portandolo al successo.

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  12. ho letto i vostri commenti. e concordo con voi: il tema della leadership è molto importante.
    mi allontano per un attimo dai video e dai filmati (voi correttametne proponete l'attimo fuggente, e la storia di carnegie) per segnalarvi questa business school. che ne pensate?

    http://leadership.wharton.upenn.edu/welcome/index.shtml

    g.

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  13. penso che sarebbe un sogno entrare in una di queste università dopo la Federico II :) (se non sbaglio, alla Wharton si è laureato Donald Trump)

    la stessa homepage, comunque, elenca altre caratteristiche di un leader che non sono state qui nominate:

    - flexible (flessibile)
    - results-focused (focalizzato sui risultati)
    - fast-acting (rapido nell'azione)

    e si propone proprio di potenziarle. Noto, inoltre, che propone anche vari seminari full-immersion a persone molto eterogenee tra loro, da questo si capisce che il concetto di leadership spazia tra numerosi campi. Peccato che qui da noi se ne trovano pochi, ho trovato questo: http://www.hrdonline.it/inc/newsletters/dem_leadership_seminar_21-01-10/landing.html ma a Napoli non viene mai nessuno, sarebbe molto carino comunque se l'università organizzasse dei seminari del genere, porterebbe sicuramente gli studenti a reagire meno "passivamente" allo studio.

    Restando in argomento, vorrei proporre un'altra scuola americana:

    http://www.hbs.edu/mba/hbsadvantage/

    di tale sito mi è piaciuta la frase:

    "you are asked not only to study leadership, but to demonstrate it."

    questa frase in pratica ripete il concetto espresso da Viviana, per esserci vero apprendimento non basta la teoria ma bisogna mettersi in AZIONE. L'hbs si propone proprio di fornire un'istruzione "dinamica", esattamente come diceva la collega.

    Mi rendo anche conto, comunque, che è inadeguato paragonarla con la Federico II perchè c'è un abisso tra i fondi di cui dispongono; il nostro paese, tra l'altro, preferisce tener in vita l'Alitalia... (NB. non è mia intenzione fare allusioni politiche)

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  14. secondo me è divertente andare in giro per i siti delle università e vedere quali sono i programmi che offrono. se avete altri esempi sono curioso di leggerli e di confrontarli. HBS è sicuramente un punto di riferimento.
    altre celebri uni sono stanford, berkeley, yale, chicago...
    ma quindi siete d'accordo sul fatto che la leadership può essere insegnata?
    ps. non è tutto oro quello che luccica...

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  15. date un'occhiata a questo articolo..
    http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-736902/crisi-harvard-yale-risorse/

    poi mi dite che ne pensate...

    g.

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  16. Rispondendo alla domanda: "la leadership può essere insegnata"? Come diceva il Prof. ci sono delle Business School davvero importanti in giro per il mondo. Certo al loro interno si cerca di insegnare la capacità di comunicazione e di trasmettere le proprie idee. Io però credo anche che esistano alcuni insegnamenti che non è possibile impartire all'interno di un aula..ad esempio l'EMPATIA con le persone...voi cosa ne pensate?

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  17. Io penso di no la leadership non puo essere insegnata perche comprende una serie di doti innate e anche con l insegnamento di alcune caratteristiche principaliche un leader deve avere non si puo sopperire ad alcune mancanze che prima o poi emergeranno,oerche un leader deve relazionarsi con le persone in diversi contesti e a seconda di questi cambiano le relazioni da instaurare quindi non si potra mai imparare tutto per affrontare tutto ma solo avere delle linee guida che unit con le proprie doti ti permetteranno di sceglire la strada migliore..

    Sulle universita e soprattuto quell italiane penso che queste non sono in grado di offrire una formazione in grado di stare al passo con i temi di quest epoca e dell economia in generale si studiano(in alcuni casi)cose obsolete che una volta usciti dall universita non potremo sfuttare al massimo questo genera la ricerca di altre attivitta che ti permettano di colmare i vuiti,e questo genera business!ma...

    Per le uni americane anche se uno dei miei obiettivi e quello ,se decidero di continuare gli studi,di entrarne a far parte c e da dire che avvolte non si chiedono se i loro studenti saranno in grado di essere leader ma li prendo no e per cosi dire li programmano...al classico modo all americana:basti guardare il loro sport per eccellenza il football dove secondo me c e la massima specializzazione in tutti i ruoli,ma soprattutto i Quaterbak fin da bambini sono "PROGRAMMATI"per essere leader e la loro vita e ruota intorno a quello quando per si trovano ad affrontare situazioni che non erano state previste le quali capitno spesso in campo allora escono fuori le "DOTI"dei veri leader che portano alla vittori della partita mentre alla sconfitta per chi eè stato programmato.

    A.V.
    (spero di essere riuscito ad esprimere parte del mio pensire un po scomposto devo dire)

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  18. non ho avuto il tempo di farlo vedere oggi in aula, perhcè la discussione è stata molto piena (spero anche chiara).

    http://www.youtube.com/watch?v=tqjAq-5oXrs

    che tipo di leader è alec baldwin (il cattivo)?
    g.
    ps. una piccola curiosità il personaggio di Jack Lemmon (il venditore un poco sfortunato) ha ispirato uno dei personaggi della serie dei Simpson..
    g.

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  19. Davvero molto interessante il video che ha postato.Credo rispecchi molte cose dette in aula...Innanzitutto,ritengo che la leadership di Alec Baldwin sia assolutamente di tipo autocratico: infatti,non lascia intervenire minimamente i dipendenti,anzi,li insulta appena aprono bocca (ed anche quando non lo fanno). Proprio per questa ragione,ci troviamo dinanzi ad un'esasperazione di questo tipo di leadership,poichè il leader non solo non ha un dialogo con i lavoratori,ma anzi,li denigra proprio...Probabilmente sceglie questo tipo di leadership anche perchè il tempo scarseggia (mi è parso di capire che i dipendenti non riuscivano a concludere contratti).Credo comunque che comunque le esagerazioni non siano mai produttive,in qualsiasi senso, e di conseguenza non ritengo particolarmente valido questo sistema; potrebbe portare ad un duplice effetto: o il dipendente si demotiva a tal punto da non riuscire a fare più nulla, oppure, effetto opposto, proprio per riscatto personale si da fin troppo da fare, rischiando di avere comportamenti anche scorretti che possono danneggiare l'immagine dell'azienda. Ho notato anche altre cose interessanti: in primis, sono molto evidenziati i simboli del potere; infatti,Baldwin non fa che evidenziare il valore del suo orologio, come anche il fatto che lui abbia una BMW a dispetto dell'utilitaria del dipendente...ed infatti i dipendenti subito avevano notato la presenza di questa macchina,questo a conferma che un leader non passa di certo inosservato. Inoltre, Baldwin fa riferimento a dei valori che oggi in aula abbiamo definito requisiti di un buon leader,ma che probabilmente sono requisiti ottimali anche dei lavoratori: tra questi, "decision", ossia la determinazione, e "action", ossia la fase in cui si passa dalle parole ai fatti. Infine,anche qui si potrebbe fare un discorso sulla motivazione... Si cerca di motivare i dipendenti, a mio avviso, in due modi: innanzitutto con il premio della cadillac,che comunque è un simbolo di potere, di conseguenza ambito dai lavoratori, e poi facendo credere ai dipendenti che se non riescono nel loro lavoro sono dei "falliti",un po' come nel film della Ferilli...Si punta molto sulla dignità personale,ma forse si dimentica l'umiltà del leader... p.s. nei simpson è per caso gil,il personaggio con la cravatta scura e i capelli grigi?interessante questa curiosità comunque :)

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  20. grazie a Roberta per il suo commento.
    secondo me, il video con Alec Baldwin mette anche in mostra un aspetto molto importante: ed harris, jack lemmon e gli altri venditori accetterebbero l'atteggiamento (e diciamolo) anche gli insulti di Alec Baldwin se non fosse il loro capo in grado di licenziarli?
    dove finisce la leadership e dove comincia l'autorità?
    g.

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