mercoledì 9 febbraio 2011

Gli obiettivi dell'organizzazione

nel film “Effetto Notte” François Truffaut (1973 e vincitore di un premio Oscar nel 1974) svela quello che accade dietro la telecamera e come si articola il processo produttivo di un pellicola cinematografica presentando un film non come prodotto finito, ma come PROCESSO, all’interno di una configurazione più ampia ed organizzato secondo una struttura per processo che viene sciolta o modificata nel momento in cui l’obiettivo è stato raggiunto.

Il film descrive e racconta il processo di realizzazione della lavorazione del film Je vous presente Pamela (girato a Nizza), sottolineando la natura sociale di tale processo. Siamo in presenza di una forma di divisione del lavoro, di un coordinamento per il raggiungimento di uno scopo o obiettivo comune (il film) ma anche di un vantaggio personale (ricompense, fama)
Il Film consente di individuare alcuni elementi tipici del funzionamento delle organizzazioni: la specializzazione del lavoro; la suddivisione gerarchica; l'aspetto tecnologico; l'aspetto economico finanziario; le scadenze da rispettare.
Il film dà anche evidenza alle dinamiche e ai rapporti personali, creando anche una sovrapposizione tra i piani di realtà: il film Effetto Notte, il film Vi Presento Pamela, e la vita degli attori al di fuori dal contesto cinematografico.

quali sono le vostre opinioni a tale riguardo?
g.

2 commenti:

  1. La visione di entrambi gli estratti del film rievoca, dal mio punto di vista, molti se non addirittura tutti i concetti e gli obiettivi dell’ organizzazione trattati dal Prof. in aula mercoledì; primo fra tutti quello su cui mi sembra indispensabile concentrare la mia attenzione è l’ aggregazione e il coordinamento di attori, registi, sceneggiatori, scenografi, produttori, e tecnici impegnati nella realizzazione del film. Questi soggetti, per le loro attitudini, capacità e competenze differenti non possono operare individualmente ma la loro attività diventa costruttiva solo se è svolta in collaborazione con gli altri. Tale aggregazione non è solo di tipo strettamente logistico ed operativo ma è anche e soprattutto un’aggregazione di “intenzioni”: infatti, la realizzazione degli obiettivi individuali all’interno di un gruppo come può essere quello di una troupe cinematografica deve necessariamente passare attraverso il raggiungimento di un fine comune: voglio dire che se il film si realizza ed è di buona qualità l’attore oppure il regista avrà fama e successo (obiettivi individuali) ma solo dopo la “messa in onda” del film (obiettivo comune). È proprio questo il caso in cui il disallineamento degli obiettivi personali (che è inevitabile per la differente professione e ruolo che i vari membri della troupe svolgono) secondo me si trasforma in un “riallineamento“, passatemi il termine, su di un unico comune binario.

    RispondiElimina
  2. Quando si ragiona sul rapporto tra obiettivi comuni e obiettivi individuali, vi renderete conto, si introduce inevitabilmente nel dibattito il tema della conciliazione delle diversità che si possono (o forse si debbono?) manifestare.
    Il modo in cui guardo al problema mi porta a concludere che il conflitto rappresenta un evento da scongiurare e una patologia da sradicare, oppure, invece, una semplice e fisiologica manifestazione da gestire laddove possibile.
    questa prima riflessione mi porta ad una conclusione interessante: i vari "pezzi" dell'organizzaione (obiettivi, conflitto, comportamenti personali, motivazione...) sono tutti tra di loro strettamente collegati. Ne tocco uno, li tocco tutti.

    RispondiElimina