lunedì 28 febbraio 2011

la leadership nei gruppi

quali sono le caratteristiche della leadership? secondo voi da che cosa si distingue un buon leader da un cattivo leader?
siete in grado di fare esempi?

per il momento vi sottopongo questi video

http://www.youtube.com/watch?v=M5pBtrUZxEI

http://www.youtube.com/watch?v=EalYHTDuyho&feature=related

g.

11 commenti:

  1. Non sono in grado di fornire esempi concreti ma posso affermare che secondo me un buon leader dovrebbe avere grinta, tenacia, capacità di persuasione, carattere molto forte, capacità di saper ascoltare i pareri e i problemi degli altri senza però lasciarsi influenzare nelle scelte, deve essere convinto delle proprie idee tale da non farsi scoraggiare o dissuadere, deve essere aperto al dialogo e esser capace di recepire i lati positivi di ogni membro, deve essere autoritario ma allo stesso tempo permissivo e il segreto consiste proprio nel bilanciare opportunamente dosi di autorità e permissività.

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  2. Non ho visto il film di Al Pacino, ma dal video proposto mi sentirei di affermare che lo stile di Al Pacino è quasi opposto a quello del professor Keating.

    Al Pacino si basa molto sull'autorevolezza e sulla determinazione, utilizza un tono di voce aggressivo, ma allo stesso tempo convincente.

    Diversamente Il professor Keating utilizza un canale di comunicazione più partecipativo, cercando di coinvolgere i propri ragazzi, e basando il suo ruolo di leader, sul consenso spontaneo dei propri allievi, e non sulla semplice autorevolezza.

    Credo che un buon leader debba avere proprio tali requisiti, ovvero la capacità di farsi apprezzare spontaneamente dai propri collaboratori e non soltanto in virtù di una carica che ricopre.
    Sicuramente un leader deve anche essere autoritario come al pacino, ma a mio avviso deve essere un complemento ad una personalità coinvolgente e persuasiva come quella del Prof. Keating.

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  3. Il leader, in generale, è una figura autoritaria in grado di poter imporre le proprie decisioni ed opinioni ad altrui soggetti sotto la sua sfera di controllo; ma nel corso del tempo si è affermato un altro tipo di approccio, oltre quello autoritario, nei confronti dei suoi subordinati:l'approccio partecipativo dove dà la possibilità, ai suoi subordinati, di poter partecipare alle decisioni da attuare in modo tale da motivare i propri lavoratori e farli responsabilizzare. Nessuno è in grado di stabilire quale sia l'approccio più efficiente ma di sicuro entrambi, a seconda del contesto, risultano adeguati. Un leader adeguato dev'essere una persona carismatica, capace di emergere rispetto alla collettività, ma deve saper cogliere gli elementi, conoscenze e capacità positivi dei suoi subordinati. Inoltre deve poter affermarsi e godere della fiducia altrui in modo tale da coinvolgere l'intero gruppo al quale appartiene. Un cattivo leader è sicuramente un figura nella quale i suoi subordinati non ripongono la propria fiducia, è distaccato, freddo e disinteressato al risultato che puo essere perseguito dal gruppo al quale appartiene, soprattutto è interessato a soddisfare i suoi soli bisogni di autorealizzazione!!

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  4. Personalmente credo che un buon leader sia colui che ha la capacità di avere un comportamento che sia un giusta commistione tra uno stile partecipativo e uno stile autoritario.Infatti da un lato deve essere in grado di ascoltare i dipendenti,coinvolgerli nelle decisioni che riguardano l'attività,ma nello stesso tempo deve avere la capacità di imporsi e far rispettare le sue decisioni.Di sicuro non è una cosa semplice ma credo che solo in questo modo si possano raggiungere dei risultati.Infatti da un lato uno stile totalmente autoritario credo sia negativo perchè genera nei dipendenti un rancore,quasi odio nel leader, visto come un dittatore che vuole imporre le sue regole e questo credo generi una coflittualità che porta solo ad una riduzione della prestazione lavorativa, ma nello stesso tempo credo che uno stile totalmente partecipativo provoca una riduzione della capacità impositiva del leader,considerato dai dipendenti "uno di loro" pittosto che il soggetto da cui prendere disposizioni.

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  5. scusami Silvio se ti contraddico ma la tua considerazione su Al Pacino non è proprio corretta.Io ho visto entrambi i film e ciò che invece accomuna queste due scene,al di fuori del comportamento di entrambi,è che sia il ragazzo di Scent of a woman e sia i ragazzi de L'attimo fuggente si trovano davanti ad una struttura (scolastica) fortemente rigida e basata su regole imposte!C'è la convinzione,che porta ad un condizionamento mentale,che si debbano tenere determinati comportamenti per uscirne ottimi leader,in ambito politico,commerciale ecc ecc.Il ragazzo in Scent of a woman non si è piegato ad un subdolo "ricatto" che gli avrebbe dato un "lasciapassare" per Harvard,e messo sotto accusa per un qualcosa che in realtà lui non ha fatto,Al Pacino si infervora,prendendo le sue parti accusando questo sistema "malato" che devia e corrompe i ragazzi assicurandogli un futuro ma in realtà li porta a diventare leader disonesti!Per quanto riguarda L'attimo fuggente il prof. Keating cerca di far "ragionare" i ragazzi sulla loro vita e su ciò che vogliono diventare in realtà!Perchè anche qui c'è il condizionamento mentale,la convinzione appunto che usciti da questa scuola "saranno destinati a grandi cose" (a diventare leader appunto).Il prof. Keating vuole risvegliare i loro animi,e farli liberare da questa imposizione (tra l'altro qui ci troviamo anche in un college maschile di fine anni 50)per far esprimere tutto il loro potenziale seguendo i loro veri interessi.Diciamo che in entrambi casi si può paragonare ad una sorta di ribellione a questo sistema.
    Mi scuso se sono uscita un po' fuori tema :)

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  6. secondo me anche questo video http://www.youtube.com/watch?v=-KNcTQKZCNc è molto interessante ;) anche se si ricollega al discorso di Enrico V,ma sia William Wallace che appunto Enrico V possono essere considerati dei leader ;) comunque è probabile anche che mi sbagli con il mio commento precedente,perchè forse mi risulta difficile focalizzarmi solo su quella scena,ma considero tutto il film :) in ogni caso volevo solo portare avanti un altro punto di vista ;)

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  7. Il mio ragionamento è sullo stile di conduzione dei due personaggi e si attiene a ciò che si evince dai video, non faccio riferimento alla storia del film, ma mi baso a sottolineare l'aspetto manifestato da entrambi personaggi.

    Al Pacino utilizza uno stile aggressivo ed autoritario.

    Keating, invece appare più moderato utilizzando un linguaggio comunicativo volto più alla comprensione e all'ottenimento del consenso "dal basso"(spontaneo) da parte dei suoi allievi.

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  8. tutti i commenti mi sembrano assolutamente pertinenti. I requisiti individuati da Piantone definiscono il profilo di un leader ottimale. in aula proveremo ad aggiungere altre considerazioni.
    Sulla contrapposizione tra Keating e l'allenatore ci sono delle differenze ma anche dei punti di contatto. Per darvi l'idea di uno stile autoritario proverò a proiettare in aula un altro filmato.
    Un concetto assolutamente giusto è che non esiste uno stile di leadership "migliore" degli altri. Pedata propone una soluzione di equilibrio. In realtà, in alcune circostanze potrà essere meglio adottare uno stile partecipativo ed in altre uno stile autoritorio. Cercheremo di capire come e perchè.
    Il video suggerito da Tortora è assolutamente appropriato. é un film non conosco ma le scene e il discorso è molto interessante.

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  9. Leggendo gli articoli dei miei compagni e dopo che il Prof.Mangia ci ha consigliato di documentarci, ho letto su vari siti come la pensavano sull'idea di leadership, ho trovato questa che e' del ex.sindaco Rudy Giuliani e mi sembrava interessante sottoporla a una recensione da parte nostra.Il link e' questo:

    http://www.businessonline.it/6/StrategieeManagement/1284/principi-fondamentali-diventare-leader.html

    Fondamentalmente usa le idee gia' esposte dai miei compagni sopra, pero' dividendoli semplicisticamente in questi 6 fondamenti principali con i quali, secondo me, si puo' puntare alla creazione di un vero leader.

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  10. Non credo sia del tutto attinente al post ma parlando di gruppi in aula mi tornava in mente questa scena:

    http://www.youtube.com/watch?v=M5pBtrUZxEI

    è tratta dal film "L'onda".
    Il film è incentrato sull'esperimento di un professore di ricreare una dittatura, e sul percorso (breve) che compiono i ragazzi per arrivare a creare un gruppo spinti dall'idea che l'uomo debole da solo acquista vigore quando sta con gli altri e che al suo interno si mettono da parte le differenze...

    ripeto non sono sicura della sua attinenza, ma consiglio comunque la sua visione!

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  11. L'allenatore di per sè ricopre già un ruolo di leader. Questa conferenza di Ranieri risalente a settembre a mio avviso identifica un discorso da leader.

    http://www.youtube.com/watch?v=Q4fTiG8vKfg&feature=channel

    Si evince una caratteristica per me molto importante, quello di assumersi le responsabilità .

    A scanso di equivoci, preciso la mia fede azzurra!

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