venerdì 20 marzo 2009

Insulti e rispetto (2)

riflettendo sui vostri commenti al post precedente (il rispetto reciproco, l'uguaglianza, la correttezza, i valori di riferimento.....) vi propongo questo video tratto dal film Americani

http://www.youtube.com/watch?v=teyWvuddci4

lunedì prox il tema è quello dell'autorità. come giudicate l'esercizio dell'autorità in questa circostanza? è uso/abuso? che ne dite?

G.

9 commenti:

  1. penso che in questa circostanza si possa intravedere un uso/sbuso dell'autorità, soprattutto in alcuni tratti come ad esempio, quando viene detto ad uno dei dipendenti: "posa il caffè, poichè è solo per chi chiude i contratti"!
    ma non vedo solo un uso/abuso del potere, ma c'è soprattutto mancanza di rispetto, dietro ad un atteggiamento che, in un primo momento può sembrare motivazionale, ovvero sembra che si vogliano spronare i dipendenti come quando ad esempio si parla di premi(auto: primo premio, coltelli: secondo premio, e poi infine l'ultimo: licenziamento).
    ma in realtà continuando a guardare lo spezzone, si può notare come l'autorità voglia mettersi al di sopra dei suoi dipendenti e farli sentire delle nullità e incapaci nel proprio mestiere.
    sicuramente se fossi stata una dipendente di un uomo del genere (definibile più animale che uomo), penso che avrei mollato subito.
    continuo a ripetere, come nel post precedente, che la dignità umana viene prima di tutto, e quindi di conseguenza il rispetto e la considerazione dovuta.
    inoltre penso che un atteggiamento del genere, debba essere querelato, in quanto insulti di questo tipo, secondo me, possono essere definiti come violenza psicologica, inoltre si dice che il lavoro nobilita l'uomo, ma non è più così se sul proprio posto di lavoro si viene insultati e minacciati di licenziamento.
    ps. spero che questo video venga mostrato in aula, in quanto sono curiosa di conoscere l'opinione di altri miei colleghi.

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  2. Il video proprosto mette in luce una notevole superficialità del responsabile d'ufficio,il quale infatti non solo non sa se i nomi dei dipendenti coincidano o meno, ma non sa nemmeno se ci siano tutti.Il senso di frustrazione di avere dei dipendenti incapaci determina un autoritarismo sfociante in aggressività e volgarità.Il "piccolo leader" rappresenta nomi di alta carica e naturalmente dal lavoro eseguito dipende la sua reputazione. Quando afferma che il caffè deve essere oggetto acquisito non da nullafacenti e introduce il licenziamento come tema di ricatto, in realtà la sua intenzione è di provocare e smuovere i presenti, i quali non a caso mostrano finalmente seria attenzione.Un dipendente introduce la difficoltà dei contanti scadenti ma questa viene collegata alla sua stessa incapacità di non saper lavorare in quanto è fondamentale saper abbattere dei limiti.L'atteggiamento sprezzante è in un certo senso giustificata dall'informalità creatasi tra capo e lavoratori....basti considerare la domanda fatta da un dipendente:come ti kiami?-La leadership è inefficace soprattutto per la rigidità degli elementi formativi(leadership limitata),evidente se si osserva il contenuto di ciò che è scritto sulla lavagna.La demoralizzazione che viene fatta volontariamente suscitare è comunque una tattica per spronare all'azione con conseguente rischio, però,di realizzare un effetto contrario.L'autorità di un capo può essere impostata anche con metodi rudi,naturalmente non a questi livelli, ma il comportamento varia in relazione al tipo di clima istauratosi e alla tipologia di personale alla quale esso è rivolto.

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  3. Scena assolutamente non indifferente, quella tratta dal film "Americani del '92". Indubbiamente sono vari gli aspetti coi quali si può interpretare l'atteggiamento assunto dal personaggio principale : Ingresso aggressivo, prepotente, parole offensive. Valutando tuttavia, non il modo di porsi, bensì il contenuto, si può estrarre da quest'ultimo un'innegabile verità, che trova sintesi nel modo di dire :"Se non ti impegni non ottieni nulla". Vorrei analizzare passo per passo il "monologo": Il personaggio esordisce :"Ora fate attenzione un momento", riuscendo effettivamente in tal modo ad avere l'attenzione dei presenti , senza che questi l'abbiano mai visto prima, semplicemente dal tono della frase,e suppongo dallo sguardo, e da altri elementi di "contorno" quali il portamento e gli indumenti. Continua domandando quali problemi possano mai avere(qualche vendita fallita, il difficile raggiungimento di un compito loro assegnato), ritenendo che essi non siano di una tale gravità , procedendo poi a parlare di "cose importanti", come egli afferma. Nota ad un tratto che un dipendente stia bevendo un caffè : evidentemente per lui non è sufficiente che gli si presti attenzione solo con l'orecchio, il che se da un lato può essere visto in modo rigido, dall'altro potrebbe essere comprensibile: se io infatti sto parlando ad una persona, non è molto educato che tale persona non mi guardi negli occhi, il che potrebbe essere dimostrato dall'esempio che vi pongo: vi è mai capitato, che durante la spiegazione di un prof. ci sia un argomento che all'improvviso susciti particolarmente la vostra attenzione?bene; avete mai fatto caso che a partire da quel momento, voi, assolutamente, non distogliete gli occhi dall'insegnante?Questa è effettivamente una reazione naturale,non solo questione di rispetto o di educazione. Ma proseguiamo con la scena del film: dopo l'ordine (perché lo è, stando al tono usato) "Metti giù quel caffè e ascolta", il Leader continua "il caffè è per chi chiude i contratti". Io reputo che con tal frase egli abbia voluto sottolineare che solo chi ha già fatto il proprio dovere, e in maniera efficace, allora può permettersi "il lusso"(esagerando coi termini)di riposare e tranquillizzarsi.. Mentre, se non si è riusciti ancora a perseguire il proprio obiettivo, ci si deve prodigare per ottenerlo, quasi come un affanno. Io non so ancora se essere pienamente d'accordo con tal modo di pensare, ma sta di fatto che chi agisce così(pensando e prodigandosi assiduamente per raggiungere lo scopo), alla fine lo ottiene sul serio. Poi, c'è una fase, che potrebbe ritenersi di introduzione "io vengo dalla sede centrale, rappresento M.&M. ": suppongo che dietro questa introduzione ci sia l’intento di far capire quale "autorità"si ha di fronte. Poi passa a qualche insulto(credo che sia ai fini di stimolo). Per avere ancora più attenzione, pronuncia la seguente frase :"la brutta notizia è che siete licenziati."si, ferma, creando suspense, poi prosegue:"la brutta notizia è che avete a disposizione soltanto una settimana per riconquistare il posto di lavoro a partire da stasera, dalle vendite che farete stasera", poi esclama"Ah!Fate tutti attenzione adesso?!". Eh, sì. Lui sa che l'interesse indiscutibile di chi ha un lavoro è di non perderlo, quindi coglie sul vivo i presenti, quasi sfidandoli; sa che il posto di lavoro è ciò a cui tengono maggiormente, puntando al fatto che in tal modo saranno più motivati..almeno ad ascoltarlo, ad ascoltare una persona che giunta lì di punto in bianco, sputa sentenze ed insulti. Poi c'è la fase della incentivazione e motivazione:il 1°premio, nonché l'aggiunta di altri. Poi presenta le condizioni (se non fai questo non ottieni quello):"Se non chiudete quei contratti che avete, se non chiudete un *****, se siete *** ********, allora fuori da*** *****!Sparite!", naturalmente aggiungendo gli insulti, che abbiamo capito è una sua abitudine, sicuramente discutibile. E’ lì che qualcuno reagisce (il dipendente “beccato” a bere il caffè) che attribuisce la colpa che giustificherebbe la loro inefficacia, ai contatti definendoli “scadenti”. Il Leader gli risponde facendogli notare (anche con altre parole che dirà più innanzi col discorso), che non sono i contatti scadenti, ma è lui che non è capace di fare il suo mestiere, in quanto , se i clienti iniziano a riferirsi a loro, significa che già c’è un loro disponibilità (seppur minima)a cedere i soldi, a pagare e far diventare loro ricchi, seguendo i passaggi che fa il leader nel suo ragionamento. C’è poi un altro dipendente che gli chiede (con tono forse di sfida) lui chi sia: egli gli fa notare che il dipendente è venuto con un’utilitaria, mentre lui con una BMW da 80000$, e più tardi gli comunicherà che addirittura l’orologio che porta al polso costa di più di quell’utilitaria. Con l’esposizioni di tali differenze , lui esplica chi è lui, rispondendo alla domanda precedentemente postagli, stando ad intendere che lui è uno che lavora, fatica e si impegna sul serio, e per tali sforzi può permettersi ciò che ha, il che testimonia che è “un uomo di successo”, mentre il suo interlocutore no, perché sta lì, insieme agli altri colleghi, a lamentarsi delle difficoltà riscontrate nell’assolvere al compito loro assegnato, standosene con le mani in mano senza reagire. Reazione, che sta tentando di provocare il Leader. Dopo di chè espone l’obiettivo principale : ABC( Always Be Closing): chiudere sempre gli affari, i contratti, essere sempre concludenti, risolvere le situazioni. Passa poi alla definizione dei mezzi da adoperare per superare le situazioni: AIDA( Attention, Interest, Decision, Action): Attenzione da dare a chi li guida, interesse nel farlo e nell’eseguire le istruzioni (“se no siete finiti e chiudete, o andate a spasso”), essere decisi , senza rimuginare a stare lì a pensare e farsi mille problemi quando la soluzione la si conosce già ; azione, cioè mettere in atto , applicare l’istruzione. “andate e agite, vi regalano le opportunità, volete buttarle via?uno non riempie un modulo se non lo vuole comprare, sono lì che vi aspettano per darvi i loro soldi, e voi non li volete??”. Vien poi l’interazione con un altro dipendente(colui al quale, aveva parlato della macchina e dell’orologio), tramite la qual interazione gli dice che a lui non interessa se è un brav’uomo, un buon padre, l’unico interesse è fare soldi, altrimenti non è niente.

    (su ciò non sono pienamente d’accordo:è sì vero, che nella società, se tu non contribuisci al bene comune, sei solo un parassita, sempre nel caso in cui riesci a trovare qualcuno che ti mantenga,ma è pur vero che si devono considerare alcuni fattori, tra cui la Capacità d’agire (e qui non mi soffermo perché rientriamo in ambiti totalmente diversi dal tema principale) e la forza ad affrontare la vita che uno a (argomento che tratterò in seguito nel corso del testo); sta però di fatto, che un uomo può anche essere il più produttivo di questo mondo, essere il più utile alla società , ma, (facendo riferimento al concetto smithiano della mano invisibile) può essere tale solo per se stesso, in modo egoistico, il che implica non avere determinati valori fondamentali. Quindi, non sono pienamente d’accordo con l’affermazione secondo la quale non importa se una persona è un brav’uomo o un buon padre, perché sono proprio i valori che uno ha dentro di sé che determinano e definiscono quella persona, alla quale sicuramente non si potrà dire che “non è niente”)(perdonatemi della digressione ma è un tasto che mi sta a cuore).


    Ecco poi l’ennesima provocazione:” vi sentite offesi?umiliati?e non vi sentite umiliati quando non chiudete?”. In questo, gli posso dare ragione: indubbiamente il modo che sta usando è offensivo, brutale, per il qual modo mi posso sentire ferita, umiliata, appunto: ma non mi sento + umiliata se non riesco a non fare nulla, a non fare nulla a seguito della mia pigrizia, o del mio pessimismo, della mia debolezza, rispetto all’essere trattata e valutata in quel modo da uno che non mi ha mai visto prima? E che dice basandosi effettivamente su quello che IO gli faccio vedere di me!? Quindi, in ultima analisi, non è forse mia la responsabilità?si!e dunque non mi devo lamentare se qualcuno mi insulta, a maggior ragione se non è uno sprovveduto (come il leader dimostra di essere)e sono io a far in modo di insultarmi in quel modo!
    Il leader prosegue:”io potrei uscire stasera coi contratti che avete in mano e guadagnarvi 15000$, stasera, in Due ore!!!!Andate e fate altrettanto” : infatti, se può lui, perché non può riuscirvi chiunque altro?
    Il leader continua poi ad incentivare, tentando di far capire loro che possono farcela, se hanno fegato, e presentando loro la condizione in cui si troveranno se non riusciranno nel loro intento (presentando la condizione,forse estremizzando un po’):”Chiudete e fatevi ricchi, se no dovrete lucidarmi le scarpe.E sapete cosa direte, quando vi ritroverete con altri falliti al bar?Eh, si, facevo il venditore, un tempo, lavoro infernale”.

    A mio io parere il contenuto del discorso ,se preso nel modo giusto, è molto utile. Dico “se preso nel modo giusto” in quanto, tra i vari tipi di persone, ci sono coloro che subito si fanno abbattere, e che quando qualcuno li insulta, piuttosto che andare a vedere perché sta facendo ciò, automaticamente diventa “il cattivo che vuole andare contro di noi”, quindi gli si punta il dito contro e non ci si fa autocritica: a seguito di tal ragionamento il cattivo è l’ingiusto, e da allora in poi, ogni cosa che farà o dirà sarà sempre contro il bene e l’interesse altrui. Ci sono ancora altri tipi di persone, le quali, sono sicure che se s’impegnano riescono nelle cose (in tal senso ritengo che hanno una visione ottimistica, mentre i precedenti pessimistica, e pertanto , dato che andrà sempre tutto male, allora non si crede nel proprio potere di cambiare le cose, nel fatto che “l’uomo è artefice del proprio destino”, e quindi si resta con le mani in mano pensando che sia colpa degli altri.), pertanto reagiscono alle difficoltà, con un’estrema forza (che io personalmente aspiro ad avere, infatti dalla parte pessimistica con la quale sono cresciuta, sto ora cercando di passare a quella ottimistica, provando a diventare più forte)che permette loro, innanzitutto di fare autocritica, di capire i proprio sbagli, e tentare da lì a seguito, di evitarli e far andare le cose per il meglio,in modo tale da non dare adito a terzi di insultarli, e innanzitutto permette loro di essere trattati con rispetto(infatti, seppur tutti dovrebbero essere trattati con rispetto solo per il fatto di essere creature viventi – almeno che non si facciano torti a terzi - , purtroppo il rispetto lo si deve conquistare, come le altre cose, sono pochi quelli che lo danno gratuitamente).
    Ora, il modo usato dal personaggio della scena, è il tipico esempio di quello usato dal leader autoritario, il qual modo, (come scritto anche sul libro di testo) può essere positivo nel caso in cui si ha davanti persone reattive positivamente, negativo nel caso opposto. In generale, io ritengo, che la forma migliore di Leadership sia quello equilibrato (tenendo presente lo schema presentato a pag.100 del libro di testo) in quanto, suppongo, adattabile ai due tipi di categoria di persone: dando una spiegazione più specifica della mia opinione, infatti, ritengo che il leader debba presentarsi né troppo autoritario né troppo partecipativo, facendo capire ai membri del suo gruppo, che tal gruppo è come una squadra, che tutti possono avere lui come punto di riferimento, senza però approfittare della sua disponibilità, riservando quindi sempre rispetto (che è alla base di ogni tipo di rapporto umano). Nel caso in cui il Leader, intravede determinati comportamenti all’interno del gruppo , a seconda dei casi, allora può spostarsi verso un orientamento più autoritario o più partecipativo, essendo capace di effettuare tale passaggio. Ecco, come, secondo me dovrebbe essere il Leader, oltre ad avere naturalmente i requisiti principali richiesti a tale figura organizzativa.



    Chiedo scusa per l'eccessiva lunghezza del testo proposto, ma ci tenevo ad essere quanto più esaustiva potessi essere.

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  4. Ho letto i vostri commenti, e spero che la visione dello spezzone del film (se abbiamo tempo lo proietto in aula lunedì) vi abbia dato un esempio di esercizio/abuso dell'autorità.
    trovo giusto quanto avete detto: l'eguaglianza ed il rispetto rappresentano dei valori e dei principi irrinunciabili. Mi sembra che l'atteggiamento del capo manchi di rispetto e parta da un presupposto di dis-uguaglianza basandosi sulle capacità (vere o presunte) di venditore.
    Qui si innesca un discorso di grande interesse che fa riferimento al collegamento con il sistema dei valori di riferimento di un'organizzazione.
    vi è ancora un altro punto da sottolineare: si propone un sistema di incentivi/punizioni molto chiaro. In aula però abbiamo imparato a ragionare criticamente sugli effetti dei sistemi di incentivo economico.
    quali possono essere delle conseguenze indesiderate quando il messaggio che filtra è (più o meno il seguente):
    vendi a qualunque costo ma vendi!
    è una domanda!
    G.

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  5. Davvero una scena forte!....incredibile come un'atteggiamento aggressivo e autocratico possa intimorire a tal punto dei dipendenti da non farli nemmeno reagire a insulti alla propria dignità.
    Anche se è fondamentale spronare lavoratori sfaticati, il tutto deve essere fatto nei limiti del buon costume della società in cui viviamo.
    A tal proposito, consiglio la visione del film "l'ammutinamento del Bounty".

    mette in risalto il terribile comportamento del capitano. Credendo che con brutali metodi i marinai lavorassero di più, ottiene l'effetto contrario.
    Ovviamente è un esempio estremo, anche perchè ambientato in una società completamente diversa, ma secondo me molto interessante.

    Alfonso

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  6. rispondendo alla domanda del prof mangia.
    secondo me, se ci soffermiamo solo sulla frase(vendi a qualunque costo, ma vendi), ci sono sicuramente delle conseguenze sia positive che negative, a seconda di come la frase possa essere interpretata dai dipendenti.
    per quanto riguarda gli effetti negativi, se prendiamo in considerazione un dipendente che è più capace a svolgere il suo mestiere con tranquillità senza pressioni, possiamo trovarci un risultato negativo, in quanto quest' ultimo potrebbe non riuscire, inoltre da parte dell'impresa potrebbe esserci una visione sulle vendite maggiore rispetto a quelle reali, e quindi creare un business plan che nel lungo periodo non riflette economicamente il risultato ottenuto.
    mentre è possibile interpretare la frase, per dargli un senso positivo, come una carica per dipendenti che magari sotto pressione lavorano meglio.
    vorrei però capire meglio se il discorso è da elaborare solo sulla frase o se da commentare con tutta la stuazione creatasi all'interno dello spezzone, perchè penso ci sia una grande differenza ragionare solo su una singola frase o nel contesto in cui è stata detta.

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  8. A mio parere un messaggio del genere (vendi a qualunque costo ma vendi) ha come principale conseguenza la disincentivazione.Inoltre se inserito all'interno di un contesto come quello mostrato dal video, non da sicuramente l'idea di voler spronare i dipendenti con un incoraggiamento . Al contrario si avvicina molto di più ad una spinta con minaccia di punizioni che , nel tentativo di ottenere risultati positivi, a mio parere ,sortisce invece l'effetto contrario.

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  9. Eccessivo pragmatismo, cinismo, eventuale causa d'urto nei confronti di terzi; "vendi a qualunque costo, ma vendi":a qualunque costo, il che significa non curarsi affatto delle probabili esigenze degli altri, essere incuranti dei potenziali problemi provocati dal prodotto/servizio venduto, essere incuranti dell'eventuale inganno nascoto dal suddetto prodotto/servizio a danno del consumatore.

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